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La Cucina del Fuorisede di Andrea e Valentina Pietrocola

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INCONTRI

Passione e Tradizione: la vera pizza Napoletana a Parma

25 Settembre 2020 di Andrea e Valentina Pietrocola Lascia un commento

Chi come me ama la pizza napoletana?

Per me la pizza è una passione, uno di quei piatti che non può assolutamente mancare nel mio menù settimanale.

Da quando mi sono trasferita a Parma sono alla continua ricerca della mia passione : una pizzeria perfetta dove potermi rifugiare per vivere il fascino della mia amata Napoli, la città dei miei bisnonni.

Con grande entusiasmo perciò ho accettato l’invito dei due pizzaioli Luigi e Daniele che hanno colto la mia sfida e mi hanno garantito che avrei mangiato la vera pizza napoletana in quel di Parma.

Il loro locale aperto da circa 3 anni si chiama Passione e Tradizione e gia il nome è tutto un programma!

Vi lascio qui il link al menù https://www.pizzeriapassionetradizione.it/menu

L’arrivo al Locale

All’ingresso infatti si respira aria di buono e tanta napolenità : prodotti di eccellenza esposti in vetrina, corni, statuette di Totò e delle simpatiche magliette del Napoli che danno colore e calore all’ambiente.

Una volta al tavolo il cameriere mi invita a visionare con le dovute precauzioni il forno dove trovo Daniele e Luigi, due ragazzi di circa 30 anni, che coltivano la passione per la ristorazione e la buona cucina di una volta .

Lo staff: Daniele e Luigi

Luigi Pagano, chef di professione, gestisce l’ala ristorazione curando materie prime e abbinamenti particolari. Infatti mi comunica subito che il loro menù è in fase di cambiamento perché amano rispettare il ciclo della natura e la scelta di materie prime fresche e di stagione.

Daniele del Gaudio è il pizzaiolo, colui che coccola e cura l’impasto fatto come una volta, farina 00, 24h di lievitazione 60% di idratazione e un pizzico d’amore.

L’arma vincente dei due è sicuramente la tecnica, unita anche ad una buona dose di passione così come leggiamo sull’insegna del locale.

Infatti ho scoperto che il loro maestro è proprio Marco Quintili, vi ricordate chi è ?

Vi lascio il link per rinfrescarvi la memoria : https://www.lacucinadelfuorisede.it/2019/01/dal-pizzaiolo-marco-quintili-nella-sua-pizzeria-iquintili-a-roma.html

I ragazzi mi spiegano inoltre che hanno in dotazione un forno napoletano, elettrico, ma calibrato appositamente per la pizza napoletana.

Napoletana doc, promette di realizzare pizze in 60 secondi mantenedo alveolatura, umidità e le famose macchie di leopardo sul cornicione.

Non resta che metterci a tavola!

A tavola : ora si prova il menù

Apro le danze con questo goloso cestino di fritti della tradizione.

  • Sua maestà La montanara, pasta della pizza fritta condita con pomodoro, formaggio e fiordilatte
  • Crocchetta di Patata, morbida e profumata. Si scioglie in bocca
  • Frittatina di Pasta Classica, pasta, mozzarella, fior di latte, besciamella, piselli, prosciutto cotto, sale e pepe.
  • Frittatina di Pasta Salsiccia e Friarelli

Le pizze

Mi affido alla fantasia dei pizzaioli per la selezione delle 3 pizze che andrò ad assaggiare questa sera.

La prima a far il suo ingresso è la pizza Le Due Sicilie.

Pizza le due Sicilie : stracciatella, gambero di mazzara del vallo, limone di sorrento e pistacchio di Bronte in polvere
Pizza Le Due Sicilie

Base Montanara, continua la sua cottura in forno e questo procedimento rende la base croccante e saporita: fuori cottura viene arricchita con stracciatella, gambero rosso di Mazzara del Vallo, Limone di Sorrento e granella di pistacchio di Bronte, olio EVO e basilico.

Pizza Parma : crema di funghi, fior di latte, culatello di Zibello, chips di grana stagionato 40 mesi
Pizza Parma

La seconda pizza che arriva a tavola è La Parma. Base con crema di funghi porcino e fior di latte, culatello di Zibello DOP e chips di Parmigiano Reggiano 40 mesi DOP, olio Evo e basilico.

Last but don’t least, la Pizza Brigante : un omaggio alla terra calabra.

Pizza con fior di latte, patate aromatizzate al forno, pancetta di maialino nero lucano, pecorino bolognese slow food, olio evo e basilico.

Pizza Brigante: patate, fior di latte, pecorino e pancetta di maialino nero
Pizza Brigante

Sono rimasta piacevolmente colpita dagli abbinamenti proposti da Luigi e Daniele, la prima pizza fresca e saporita, al profumo di estate; la seconda classica nel gusto ma arricchita da dettagli di food design; l’ultima evocava davvero i sapori della terra lucana e la dolcezza della patata veniva ben equilibrata dalla sapidità del pecorino.

La serata conclude in bellezza, o fore dovrei dire in dolcezza.

CheeseCake fatta in casa con frutti di bosco
CheeseCake ai Frutti di Bosco

I dolci sono tutti fatti in casa, fatta eccezione per il cannuolo e la cassata: questi infatti vengono fatti arrivare direttamente da una pasticceria di Palermo.

Sono sazia, ma chi mi conosce sa che al dolce non rinuncio.

Così provo la Cheesecake ai frutti rossi: una nuova di dolcezza e sapore, arricchita da frutta fresca.

Ma la vera chicca dolce la lascio scegliere al mio compagno : il caffe Gourmet!

Vi lascio una foto perché le parole, proprio non potrebbero descriverlo.

Caffe al Tiramisù

Purtroppo per la mia bilancia … ci vedremo presto! 🙂

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Poggio di Luna a Peschici: continua la nostra #SessionEstiva

31 Luglio 2020 di Andrea e Valentina Pietrocola Lascia un commento

La settimana scorsa per il nostro progetto #SessionEstiva siamo stati in giro per il Gargano e abbiamo soggiornato al relais Poggio di Luna!

Già il nome ci fa capire che posto magico ci attende. 

Infatti la sera, dal terrazzino della nostra camera, vediamo nascere la luna, bianca e splendete come solo fuori dalle grandi città si può vedere.

Poggio di Luna nasce nel 2004, per regalare agli ospiti un piccolo rifugio poco lontano da Peschici. Ad accoglierci c’è Catia, imprenditrice e super innamorata per ciò che ha creato insieme a mamma Rosaria e papà Giovanni.

Già avevamo parlato del suo relais qualche anno fa, per un bellissimo progetto legato alle experience culinarie.

La mattina Catia ci sveglia con l’odore di soffici croissant alla crema, ancora caldi e in camera abbiamo tutto il necessario per completare la colazione: succhi di frutta, caffè, cappuccino, yogurt, biscotti, etc.

Subito dopo la colazione Catia ci invita nel suo orto. Anche in questa occasione nei suoi racconti traspare tutto l’amore per il suo “Poggio di Luna“, relais che, data la situazione emergenziale legata alla COVID 19, riaprirà solo ad inizio mese.

Durante la visita nell’orto Catia ci racconta dei vari servizi che offre ai propri clienti, come la possibilità di degustare i piatti di Mamma Rosaria, Calabrese DOC (delle sue melanzane ne parlano fino a Miami), oppure corsi di yoga, come quello previsto il prossimo 6 agosto in catamarano, o anche percorsi in Foresta Umbra.

Purtroppo la nostra permanenza è durata poco, ma ci siamo ripromessi di tornarci il prima possibile.


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A pranzo al Ristorante Quadri

30 Maggio 2020 di Andrea e Valentina Pietrocola Lascia un commento

Quadri- Cucina d’autore! A Foggia lo Chef Danilo Sponsillo ha aperto un nuovo ristorante nel quartiere Immacolata. Noi de La cucina del Fuorisede siamo andati a provarlo.

Oggi voglio raccontarvi di un bellissimo percorso culinario che ci ha fatto vivere lo chef Danilo Sponsillo del nuovo ed elegante Ristorante Quadri Cucina D’Autore.

  • Ingresso
  • Mise en place
  • Sala

Danilo ha aperto il suo ristorante Quadri a fine febbraio, per cui davvero da pochissimi giorni se si considera che a marzo, aprile e metà Maggio è dovuto restare chiuso per l’emergenza sanitaria.

L’accoglienza è stata perfetta, un ambiente davvero riservato, ben climatizzato e  ricco d’arte. Si perché la particolarità del ristorante è proprio questa: una galleria d’arte temporanea di autori del territorio che espongono i loro quadri. 

Il menu è davvero ricco di tante proposte ed è subito chiara la mission del locale: cucina locale ma innovativa dal punto di vista delle tecniche di cottura e degli abbinamenti.

Il menu “Degustazione Omaggio” a noi offerto è un menù da 40€ che comprende 5 entree, 1 antipasto, 1 primo, secondo e dolce. 

A noi lo chef ci ha fatto provare anche dei piatti fuori menù, e sono stati tutti davvero superlativi.

Ecco i piatti che abbiamo degustato 

Entrée

  • Chips di riso alle cime di rape, con fonduta di parmigiano stagionato 36mesi
  • Pallina di caciocavallo fritta con marmellata di ciliegie
  • Mozzarella fior di latte in carrozza con alicetta del Cantabirco e salsa al basilico
  • Panino con capocollo di Martina Franca e stracciatella
  • Gapzacho freddo di datterino giallo e friggitelli, spuma di bufala e taralli.

Antipasto

  • Paccanello e scampo, su ristretto di scampi e maionese al mandarino

Primi Piatti

  • Spaghetti al ristretto di gamberi, mugnoli, tartare di gambero rosso e bottarga di muggine
  • Orecchiette con passata di datterino giallo, cacioricotta e salsa al basilico
  • Risotto alla rapa rossa, mantecato con burro e parmigiano 36 mesi, e aglio nero fermentato

Secondo piatto

  • Tentacolo di polpo stracotto con il suo ristretto e purè di sedano rapa

Dolci

  • Sablè con crema al cioccolato bianco, salsa al basilico e lamponi
  • Tiramisù goloso con scaglie di cioccolato
  • Nuvola con crema al limone.
  • Mozzarella in carrozza
  • Paccanello e scampo
  • Spaghetto
  • Orecchiette
  • Riso alla rapa rossa
  • Tentacolo di polpo

Oltre alla possibilità di ordinare a la carte, ci sono anche altri due menu degustazione:

  • Easy Gourmet, con 8 assaggi a €20
  • Degustazione, con 4 portate a scelta a € 30

Noi ci siamo ripromessi di tornare con i nostri amici e sopratutto con qualche nostra conoscenza romana.

Noi ci vediamo alla prossima experience. Se hai un ristorante scrivici

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Fate Cheese…con Bergader! da Vado a Vivere in Montagna alla Baviera

28 Novembre 2019 di Andrea e Valentina Pietrocola Lascia un commento

Dove eravamo rimasti? Ah sì eravamo su in montagna con Bergader! A Pieve dell’Alpago, con le nostre belle divise da boyscout, lo chef Riccardo e tutta la troupe del programma Vado A Vivere In Montagna, andato in onda su La7D.

Dopo esser diventati brand ambassadors di Bergader non potevamo non conoscere le radici e la storia di questa azienda perciò oltre a vivere 13 giorni in mezzo alla natura con prove da pelle d’oca, che mai avremmo fatto in vita nostra, siamo partiti per una due giorni spettacolare alla volta della bassa Baviera. Precisamente a Waging Am See, cuore pulsante dell’azienda Bergader.

Lo scorso 10-11-12 Novembre ci siamo ritrovati con tutti i nostri compagni di viaggio in una piovosa Verona e lì con un fantastico pullmino che tanto ci ha ricordato le nostre gesta di giugno siamo partiti alla volta della Germania, volgendo gli occhi verso scenari dalla bellezza incontaminata e già innevati dalla prima bianchissima neve dell’anno.

Dopo aver superato ben due confini eccoci arrivati all’hotel Landhaus Tanner. Il freddo si percepisce abbastanza ma è diverso da quello a cui siamo abituati. La location dove staremo per due notti è meravigliosa! Interni in legno, caminetti e candele. Ad attenderci lei, una forza della natura, la mitica Antje, un metro e 90 di temperamento e dolcezza! Ci attende all’ingresso per abbracciarci uno per uno e andar subito a tavola per gustare una perfetta cena bavarese.

Cenetta a Landhaus Tanner

Ciò che a me e ad Andrea è piaciuto di più è che durante la cena si è ricreata subito l’intesa del reality infatti non sono mancate risate, aneddoti e momenti di pura follia.. certo il buon vinello e la birra hanno fatto il loro gioco.

E ora di andare a nanna però e non abbiamo ancora visto le nostre stanze da letto. Che dire!! Stanze che farebbero impazzire qualsiasi instagrammer e infatti io e Andrea ci siamo fiondati dentro per scattare foto carine da postare nelle nostre stories.

Giorno 1.

Ore 8.00 colazione

DAY 1 | Partenza per Waging Am See – Tour con Beatrice, nipote del fondatore di Bergader Basil Weixler al Milkbar. 

La sveglia suona presto per me e Andrea ma le cose che ci aspettano in questa giornata sono troppo interessanti per rimanere sotto le lenzuola calde della bellissima stanza da letto. Così doccia bollente, maglioncino di lana, sciarpa e cappello scendiamo a far colazione dove ci attende una bellissima sorpresa: un giardino meraviglioso la cui vista ci era sfuggita arrivando con il buio. Alberi secolari, e foglie ingiallite dall’autunno, piccole zucchette decorative e un angolo del pane caldo, in cui non mancano i mitici bretzel.

Andrea non ha dubbi : la sua colazione sarà a base di Cremosissimo Bergader, salmone affumicato e un caldissimo bretzel. Per me invece una bella tazza di the bollente, marmellata fatta in casa e bretzel. La giusta spinta per iniziar al meglio la nostra giornata.

Eccoci qua! Nella cittdina dove tutto è iniziato e dove tutt’oggi ci sono le stalle con le mucche da cui si ricava il latte per creare tutta la gamma di formaggi Bergader.

La storia ci viene illustrata con parole semplici e accorate da Frank Forstmann, AD dell’azienda, che da perfetto padrone di casa ci offre prima una bella tazza di caffè espresso accogliendoci nello spazio Milkbar allestito a Museo di Bergader. Diciamo che di freddo hanno solo il clima qui a Waging Am See, perché l’ospitalità è stata davvero sorprendente.

Infatti subito dopo l’introduzione di Frank, arriva il turno di Beatrice, nipote diretta del fondatore di Bergader.

La sua storia incomincia nel lontano 1902 quando suo nonno, visionario imprenditore, decide di voler aver una latteria tutta sua in cui produrre latte e formaggio prendendo spunto dal famosissimo Roquefort francese.

In un susseguirsi di vicissitudini che hanno visto passar due guerre mondiali, crisi di governo e varie vicissitudini, Basil Weixler è riuscito a compiere la sua grande impresa creando un impero che esporta in tutto il mondo il suo formaggio, nato dalla vena delle montagne della Baviera.

Bergader infatti significa vena di montagna e da oltre 50 anni è il marchio indistinguibile dei formaggi dalla vena blu. Beatrice ci ha raccontato con passione e dovizia di particolari l’excursus di una azienda che da semplice latteria è diventata leader nel campo dei formaggi con una vasta gamma di prodotti fra cui spiccano i formaggi erborinati, il Cremosissimo e il Basils!

Cosa ci ha colpito del racconto di tutta la giornata con Beatrix?

La passione. La passione nei suoi occhi che al di là della lingua ci è arrivata dritta al cuore. La passione con cui ha raccontato della determinazione di suo nonno, della continua formazione e ricerca di attenzione mediatica all’inizio della sua carriera perché in tal modo tutti i giornali parlassero di questo casaro che faceva il formaggio nella sua latteria a Waging Am See; le prime campagne pubblicitarie realizzata andando contro la moda di quel tempo e l’idea che la temperanza del antico fondatore abbia lo stesso Dna di oggi dato che Bergader nei media ha sempre creduto basti pensare che dai rotocalchi del 1902 è arrivata a creare il primo reality televisivo basato su un product placement; e infine il rapporto con i dipendenti che sono dei pilastri importanti per Bergader, tanto da aver turni prestabiliti, garanzia medica, fisioterapisti e tutele per le donne e le mamme.

Ad interrompere il dialogo di Beatrice un golosissimo aperitivo offerto da Bergader, dove si sono alternate portate dolci e salate che hanno esaltato al meglio tutti i formaggi dell’azienda. Il piatto che ho più preferito è stato quello a base di zucca e Petida Bergader (formaggio tipo feta)oltre al dolce realizzato con cioccolato e formaggio erborinato!! Incredibile ma vero.

Il tour continua nella azienda di Bergader, infatti la pausa pranzo ci è servita nella mensa aziendale , nella quale troviamo piatti tipici della Baviera dai crauti alle famose zuppe.

Il primo giorno sta per volgere al termine, resta solo una piccola lezione sulle analisi e i trend di mercato del 2020 e il confronto con noi blogger.Questo almeno è quello che pensavamo in base alla scaletta! A sorpresa saliti sul pullmino scopriamo che invece la nostra direzione è la stalla di uno dei contadini da cui Bergader prende il latte per il suo formaggio. Antje ci racConta che in tutta la zona ci sono decine e decine di stalle da cui attinge ogni giorno latte fresco per la sua azienda.

La stalla ci attende e con lei tantissime mucche che ci salutano simpaticamente con uno scampanellio: è appena nato un vitellino e si trova ancora con la sua mamma! Questa tenera immagine è ancora nei nostri occhi.

Stiamo per andar via, quando i proprietari della stalla decidono di farci provare una esperienza unica e irripetibile: merenda nella stalla!!!! E così allestiscono un tavolo in mezzo alle mucche e inziano a tirar fuori dolcetti alle mele, strudel e krapfen ripieni alla cream ancora caldi! Le mucche ci guardano attonite, noi ci stringiamo gli uni con gli altri: è un momento magico che vorremmo non finisse mai!

Ma dobbiamo andar via! Salutiamo così le amiche mucche e i gentilissimi proprietari della stalla e saliamo sul pullmino alla volta di una piccola città Traunstein.

La serata benché fredda è ideale per girare fra le botteghe e il centro storico del paese, dove i negozi con il gustosissimo formaggio Bergader sono numerosissime: incuriositi ci fiondiamo dentro e troviamo alcune prelibatezze che sul mercato italiano non ci sono. Cremosissimo alle olive, formaggi affumicati e il famoso Basils di cui ad oggi non possiamo più farne a meno.

E’ora di cena e cosa scegliere di meglio di un bellissimo pub di Baviera? La cena è presto servita! Maialino con patate e canederli e una birra appena spillata! L’alcool ci scalda ma in realtà è l’atmosfera ad esser calda e sincera: sorrisi, chiacchiere e ancora stupore per la bellissima realtà di Bergader e per la sua storia centenaria!

E’ tempo di tornare la giornata è stata ricca di spunti e curiosità e grazie alla testimonianza di Frank, Antje e di Beatrice abbiamo scoperto ancora di più i valori di una azienda così antica, ma profondamente moderna!

La notte è già scesa alle 16.15; la cena è stata servita alle 19:00 e alle 21:00 siamo in hotel. Perchè non scaldarsi allora con una sauna? Tutto fatto non resta che andare a nanna con gli occhi e il cuore ancora pieni di emozioni!

Domani per il secondo giorno ci aspetta un workshop importante per raccontare i nostri progetti e il modo in cui comunicheremo sulle nostre piattaforme l’azienda Bergader.

Giorno 2 | Cosa è successo?

Antije ci aspetta alle 08.00 perché alle 14.00 dopo la pausa pranzo in mensa si torna alla base! Cosa è successo dalle 08.00 alle 13.00? Purtroppo non posso svelarlo! Spero che presto possiate saperlo!!Sono stati due giorni intensi, pieni, freddi, ma caldissimi! Due giorni in cui abbiamo mischiato ancora di più le nostre personalità fra noi blogger passando da concorrenti ad amici, due giorni in cui abbiamo imparato, scoperto, in cui ci siamo stupiti e abbiamo mangiato formaggio fino a scoppiare! Due giorni all’insegna del lavoro e del divertimento, pronti a supportarci uno con l’altro e affascinati nel sentire come un sogno sia potuto diventare una realtà stabile e funzionante che esporta in tutto il mondo!

Peccato solo di una cosa! Basil non è riuscito a vedere il suo impero decollare.. la mamma di Beatrice a soli 23 anni è stata l’unica donna a tener testa all’azienda del padre, creando squadra con gli operai e investendo ogni giorno energia e tempo per il sogno di suo papà, ciò che ancora oggi fa Beatrice nel rispetto di suo nonno! Un’azienda nata da un intraprendente lattaio e portata avanti dalla concretezza di due donne caparbie e determinate!

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TASTE OF MADEO: DUE GIORNI ALLA SCOPERTA DELL’AZIENDA MADEO IN CALABRIA.

9 Luglio 2019 di Andrea e Valentina Pietrocola Lascia un commento

Taste of Madeo, ecco cosa voglio raccontarvi oggi: la bellissima esperienza trascorsa a San Demetrio Corione, in provincia di Cosenza, la scorsa settimana.

Il 29 e 30 giugno sono stato ospite dell’azienda agricola Madeo per scoprire e conoscere la filiera produttiva dei suini neri di Calabria, in occasione della Festa dell’Agricoltura, la due giorni, giunta alla terza edizione, dedicata all’agricoltura.

Quello che vi aspetta, se resterete a leggere questo racconto, è un viaggio alla scoperta dei sapori, dei colori e dei luoghi di un posto magico a 520m slm tra il monte Pollino e il Mar Ionio: San Demetrio Corione.

Andrea Pietrocola La cucina del Fuorisede Taste of Madeo

In questo viaggio non ero solo. Insieme a me c’erano

Alessandro Zaccaro (Fancyfactory.it), Daniele Vietri (Cucina Libri e Gatti), Ramona Pizzano (Farina lievito e fantasia), Flavia Priolo (Tè verde e pasticcini), Mattia Lorenzetti, Guido Prosperi, Glori di Blasi (Vita su Marte), Giulia Golino ( Eat cook love) e Angela Simonelli (Tre muffin e un architetto).

Andrea Pietrocola La cucina del Fuorisede Taste of Madeo

Appena arrivato in stanza ho trovato una lettera che mi invitava a raggiungere Anna ed Ernesto Madeo nei loro campi di ulivo per iniziare la “caccia al tesoro” alla ricerca del #TasteOfMadeo.
I campi di ulivo sono una vera ricchezza per l’azienda Madeo: “L’olio extra vergine di Oliva è un elemento indispensabile nella filiera produttiva Madeo e – continua Ernesto Madeo – ci permette di differenziare e
rendere unica la nostra nduja
”.

Andrea Pietrocola La cucina del Fuorisede Taste of Madeo

Ed è proprio da un uliveto che è iniziata la nostra caccia al tesoro. Tra le foglie c’era infatti nascosto uno zainetto con una paglietta e la t-shirt ufficiale “Festa dell’Agricoltura”.

Lasciati gli uliveti ci siamo spostati, a bordo di un trattore speciale, all’interno dell’allevamento dei suini neri. La particolarità e la bellezza di questi allevamenti è che sono interamente immersi nel verde ed ogni suino gode di un ampio spazio. Qui ci attendeva un’altra prova: dar da mangiare delle zucchine ai suini, cercando di avvicinarci il più possibile.


Successivamente abbiamo anche visitato le “sale parto” delle scrofe con i piccoli maialini. L’attenzione che Madeo presta agli allevamenti è davvero eccezionale. Sono circa 4000 i suini neri allevati ogni anno dall’azienda Madeo.

Andrea Pietrocola La cucina del Fuorisede Taste of Madeo

Dopo gli allevamenti abbiamo raggiunto i campi di peperoncino, dove sono piantate più di 250mila piantine di “naso di cane”, un peperoncino tipico della zona e, anche qui, ci attendeva un’altra prova piccante.

Fortunatamente come sapete sono allergico al peperoncino e per questo sono riuscito ad evitare l’assaggio. Per gli altri miei compagni invece non c’è stato nulla da fare, hanno assaggiato il “naso di cane” e hanno potuto stemperare il piccante con un bel bicchiere di latte. Io ho bevuto solo quello xD

Ma è all’ultima prova che davvero il nostro entusiasmo è arrivato a mille. Eravamo in una cascina, ma non una cascina qualunque, ma la cascina della famiglia Madeo, quella delle rimpatriate di famiglia. Qui ci attendeva una vera e propria sfida, stile masterchef, all’ultimo secondo. Abbiamo trovato una dispensa ricca di salumi di suino nero Madeo, formaggi, sottoli, ortaggi, piante aromantiche e panini.

Andrea Pietrocola La cucina del Fuorisede Taste of Madeo


Dovevamo preparare in 10 minuti il miglior panino TASTE OF MADEO, da far assaggiare ad un giudice d’eccezione: Francesco Madeo, nonno di Anna, che è arrivato in cascina con del buon vino per brindare tutti insieme, a bordo della sua apecar.

Il mio panino, premiato come miglior panino fusion, l’ho preparato utilizzando la pancetta di suino nero di Calabria, salata a mano e stagionata all’aria fresca dei due mari di Calabria. Ci ho aggiunto del pecorino, cicorie sott’olio, pomodorini ripieni con il tonno e frisella al pomodoro sbriciolata.

Andrea Pietrocola La cucina del Fuorisede Taste of Madeo

Dopo tutte queste prove ci siamo goduti il meritato riposo alla Festa dell’Agricoltura organizzata da Madeo. Qui abbiamo potuto provare il panino con la salsiccia Madeo, ricca di peperoncino dolce, e il Panino con il Capocollo e cipolle rosse di Tropea. Accompagnati da danze popolari e cocktail ci siamo vissuti la serata a colpi di selfie e stories.

Il secondo giorno del tour ci ha riservato un tuffo nella cultura Arbëreshë , ossia gli albanesi dell’Italia. Abbiamo visitato la chiesa di sant’Adriano e santa Natalia, ricca di mosaici. Qui abbiamo incontrato la nostra guida, Adriana, una ragazza vestita con l’abito con il quale era tradizione sposarsi gli Arbëreshë.

Andrea Pietrocola La cucina del Fuorisede Taste of Madeo

Subito dopo siamo stati a pranzo al ristornate Corsini, dove tra una portata e l’altra, abbiamo ammirato il panorama.




Grazie a Madeo per questo tour sensazionale alla scoperta della loro terra e della loro passione.

Post in collaborazione con MADEO

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