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La Cucina del Fuorisede di Andrea e Valentina Pietrocola

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Back to the Past..aaa Indietro nel tempo dal make up al cibo: gli anni 90

30 Novembre 2017 di Andrea e Valentina Pietrocola Lascia un commento

Last but don’t least gli anni 90!

Ultimo numero di questa divertentissima rubrica, nata per caso e quasi per gioco, diventata poi un’esperienza bella e professionale che ci rimarrà nel cuore: abbiamo giocato con i vestiti, il trucco, le acconciature e i cibi che dagli anni 40 in poi si sono succeduti nel tempo.

Questa settimana siamo scivolati negli anni 90 , quelli che ci hanno visto nascere e crescere. 

Gli anni in cui ci si collezionavano le schede telefoniche delle cabine Telecom, gli anni che si aspettava l’estate per guardare il Festivalbar, sperando che  faccia tappa nella nostra città. Gli anni in cui scattavamo fotografie con le macchinette usa e getta della Kodak, ignorando cosa fossero i selfie e scattando foto orrende di cui sapevamo solo al momento dello sviluppo.

Gli anni in cui non uscivamo di casa senza il wolkman e le cassette con le canzoni registrate alla radio, gli anni di Sailor Moon e Primi Baci, dei Tamagotchi e delle scarpe con le zeppe come le Spice Girls, la nuova pink band americana.

 


Gli anni degli 883, del Nintendo, di Super Mario Bross. Gli anni dei Punk, dei The Doors, dei Nirvana e della loro hit Smells like teen spirits , gli anni di Roberto Baggio, il divin codino che ci fece sognare ai mondiali, gli anni degli zainetti Invicta , dei Crystal Ball e le carte Uno con cui giocavamo in spiaggia seduti sulle sdraio.
Il karaoke di Fiorello su Italia Uno, la scena dell’argilla con Sam e Molly di Ghost, i primi Nokia e il gioco di Snake, i Tegolini e il cono palla…

Gli anni della nostra infanzia, un tempo che come direbbe Max Pezzali, << nessuno indietro lo riporterà neppure noi >>

Per questo ultimo numero ho pensato, infatti, di abbinare una ricetta che è un po’ la ricetta della mia infanzia.

Non so se anche voi avete quei cibi armarcord che consumate non tanto per gola, quanto per ricordare dei momenti belli tramite odori, sapori e papille gustative. Ecco il plumcake è un mio cibo dei ricordi, la merenda che portavo quasi ogni giorno a scuola alle elementari. Lui insieme alla Nastrina, mi faceva compagnia durante la ricreazione, quando dopo il suono della campanella aprivo lo zainetto dell’Invicta alla ricerca della golosa merendina. Sì avete capito bene, sto parlando proprio della merenda Killer delle Mulino Bianco, quella che ti si attaccava al palato o che non scendeva giù se non bevevi almeno un bicchiere di latte. Eppure era la mia preferita per la sua morbidezza, per la sua genuinità e semplicità. E così quando sono giù o quando penso a come risolvere alcuni problemi, mi piace rifugiarmi nella coccola di un caldo plumcake, ripensando ai piccoli problemi di un tempo, quando non sapevo che diario scegliere a Settembre, quando volevo vedere Solletico ma la mamma mi diceva di studiare, quando non volevo andare al Catechismo o quando ricevevo quel biglietto ” TI VUOI FIDANZARE CON ME? Sì/ NO” e non sapevo cosa rispondere. Ora i problemi sono un po’ più grandi, ma la voglia di perdersi nella morbidezza di un plumcake è sempre la stessa.

 

 

 

Ingredienti: 

160 gr di farina

120 gr di zucchero

vanillina

4 uova

gocce di cioccolato q.b.

sale

lievito pane angeli

1 vasetto di yogurt

60 ml di olio di semi

 

Preparazione: 

Separate i tuorli dagli albumi. Montate questi ultimi a neve ben ferma aiutandovi con un pizzico di sale. Nel frattempo montate con una frusta i tuorli con lo zucchero e la vanillina. Una volta montati amalgamate i due composti con movimenti che vanno dal basso verso l’alto. Setacciate la farina e il lievito, unite l’olio e lo yogurt e infine le gocce di cioccolato infarinato per evitare che vadano a p0sizionarsi infondo al composto. Cuocete per 30 minuti a 180 gradi . Una volta sfornata potrete gustarla con dello zucchero a velo oppure potete preparare una gustosa ganache al cioccolato fondente. Per prepararla avrete bisogno di 300 gr di cioccolato fondente da sciogliere a bagno maria e di 200 ml di panna e una noce di burro. Amalgamate tutti gli ingredienti, fate raffreddare un po’ e versate il composto cremoso sul vostro plumcake. Goduriaaa!!!

 

Curiosi di sapere come Doriana ha realizzato il mio look anni 90??

Come prima cosa mi asciugato i capelli con una piega elegant molto stretta. Ha poi cotonato i capelli, aprendo e separando i boccoli con l’aiuto della lacca. Una piega molto aggressive e ideale per una serata in disco o di divertimento, capigliatura mossa e morbida come una leonessa. L’idea in più è stata però quella di raccogliere tutti i capelli in una coda alta e laterale. Doriana infatti ha tirato indietro i capelli fermandoli con della lacca e dei ferretti ed ha realizzato una coda alta e laterale fermandola con un codino che ha poi nascosto avvolgendo un mio capello intorno ad esso. Ha finito vaporizzando e cotonando ancora di più i miei boccoli con una lacca effetto morbido.

Per quanto riguarda il trucco ha iniziato disegnando le sopracciglia molto folte, un po’ alla Brenda di Beverly Hills per intenderci, ed ha proseguito creando un effetto cartoon sugli occhi, mixando un ombretto blu a uno nero ed utilizzando infine una matita effetto metallizzato. Molto punk , ma con stile ! Sulle guance ha utilizzato un blush rosato cangiante e ha poi completato il tutto con una matita color mattone e un lipgloss nude sulle labbra. Il tocco in più l’effetto freschezza sotto l’occhio dato da un illuminante dorato in crema.

ps: Giunti alla fine di questa rubrica così carina a cui mi ci ero affezionata non posso non ringraziare ancora una volta Doriana per aver messo a disposizione la sua professionalità e per aver creduto in me. Una donna creativa ed esplosiva pronta ad accontentare tutte le vostre esigenze e a rendervi bellissime per un giorno. Roberto per il confronto sulla scelta degli sfondi e dell’arredo e per aver realizzato scatti bellissimi in un normale negozio , installando pannelli, cavalletti e luci in pochissimo spazio. Grazie ai miei compagni di avventura con il quale abbiamo condiviso attimi di follia e divertimento mixando professionalità e passioni.

Archiviato in:Colazione e spuntini, RICETTE Contrassegnato con: anni 90, beverly hills, cameretta, ifood, make up, mulino bianco, nirvana, plumcake, punk, the doors

Back to the Past..aaa. Indietro nel tempo dalla cucina al make up : anni 60

11 Novembre 2017 di Andrea e Valentina Pietrocola Lascia un commento

Love me do ! 

Ama e amami. E’ questo il grido della generazione degli anni 60. L’amore libero e condiviso. Nel 1963 viene pubblicato il primo album dei Beatles, Please Please Me. Un semplice album che diventa simbolo di una decade, inizia infatti il fenomeno della British invasion, maggiori rappresentanti di questo periodo sono stati gruppi come The Beatles, The Rolling Stones, The Who, The Animals, ecc. La rivoluzione culturale e musicale di questo periodo finirà con il più celebre concerto della storia. E’ il 1969 quando a Bethel (New York)  si svolge l’epocale Festival di Woodstock culmine della controcultura hippy del decennio che esploderà poi negli anni 70. Le esibizioni di artisti come Jimi Hendrix,  Janis Joplin e gli Who entreranno negli annali della storia della musica.

In Italia, come sempre, l’onda d’urto del cambiamento e della libertà arriverà lentamente e quasi a fine decade con le famose rivoluzioni universitarie nelle maggiori città italiane: fenomeno che sarà chiamato dalle generazioni future “il ’68” e che segnerà l’affermazione definitiva dei giovani sulla scena sociale, politica e culturale.

Ma gli anni 60 non furono solo questi. In Italia specialmente questo periodo coincide non solo con la rivoluzione giovanile, ma anche con lo sviluppo di quello che un giornale inglese aveva definito miracolo economico.  Dalla Gran Bretagna era giunto un attestato prestigioso per le credenziali e l’immagine dell’Italia.

Infatti l’Italia in questi anni divenne una nazione decisamente industriale, mentre prima era un paese prevalentemente basato sull’agricoltura.
Lo sviluppo dell’industria venne favorito da una grande quantità di manodopera a basso costo, spesso fornita da lavoratori meridionali, che in questo periodo iniziavano a emigrare in moltissimi, verso le regioni industrializzate.
I risultati raggiunti dall’economia italiana fecero parlare di miracolo. I suoi simboli erano le automobili di piccola cilindrata, gli elettrodomestici e il turismo di massa.

Quante cose in un sole decennio! Ecco perché anche questa settimana, quando siamo stati trasportati indietro nel tempo abbiamo pensato di raccontare in uno scatto tutta la vivacità, la gioia di una decade così rivoluzionaria e di rottura rispetto alle epoche precedenti. L’utilizzo dei blue jeans anche per le ragazze, la rottura con i modelli precedenti, lo scontro padre-figli, la musica rock, le prime gite fuori porta imitando le immagini dei film americani, la libertà di godersi una giornata di otium per se stessi, dopo anni di preoccupazioni e guerre.

 

Ci siamo immaginati in una campagna alle porte di Roma, il profilo della Capitale all’orizzonte, una meravigliosa giornata autunnale, le famose Ottombrate romane, cestino di vimini pieno di frutta e un panino semplice ma con un tocco in più. Siamo influenzati dalle nuove mode e tendenze esterofile perciò abbiamo aggiunto al classico panino con la frittate anche una goccia di ketchup, questa nuova salsa che viene da lontano, che sembra pomodoro ma è più dolce! Siamo un po’  scettici come Albertone nel film Un americano a Roma, ma è la moda e la seguiamo, così come i pantaloni! Chi l’avrebbe mai detto! Come sono comodi rispetto alle gonne!!! Che emozione!

Negli anni 60 dalle rivolte studentesche del 1968, in poi i blue jeans, anche per la semplicità e l’essenzialità delle loro forme, espressero in maniera concreta il rifiuto, da parte soprattutto del mondo giovanile, delle convenzioni sociali, dell’abbigliamento formale e alla moda che rispecchiava le differenze esistenti fra le diverse classi sociali e i differenti ruoli sociali: i blue jeans si trasformarono quasi in un un’uniforme del mondo giovanile e divennero il simbolo per eccellenza dell’ “antimoda”, della spinta egualitaria presente nelle nuove generazioni e che univa in un progetto ideale comune tanto gli studenti che gli operai. (R. Caterina, I blue-jeans: storia e vicissitudini di un mito collettivo, pp. 116-117)

Ci fa compagnia anche una radiolina portatile che suona le hit del momento Riderà di quel figo di Little Tony, Cuore  della dolcissima Rita Pavone e la nostra preferita Che colpa abbiamo noi dei Rokes.

Volete preparare anche voi un panino favoloso per una gita fuori porta utilizzando ingredienti semplici che vi ricordano i sapori di una volta????

Ingredienti:

  • 1 panino morbido
  • 2 uova
  • pan grattato
  • 2 cucchiai di Parmiggiano
  • erbette aromatiche ( timo, basilico, menta ecc)
  • 1 patata
  • foglie di insalata
  • Ketchup

Preparazione: 

Come prima cosa sbattete bene ben le uova e aggiungete in ordine pan grattato, il parmiggiano, le erbette spezzettate. Regolate di sale e pepe. Nel frattempo bollite in acqua fredda una patata. Una volta cotta schiacciatela e aggiungetela al composto di uova. La patata renderà la frittata più alta e soffice. Ora siete pronti per friggere le vostre frittatatine. Una volta cotta scolate un po’ di olio e ora siete pronti per farcire il vostro panino alternando uno strato di insalata a uno di frittatina per concludere con una goccia di ketchup. Squisito!!!

Siete curiosi invece di realizzare un look anni 60?

Grazie a Doriana, del salone Doris Hair a Foggia, il gioco è presto fatto.

Doris ha iniziato cotonandomi un po’ i capelli dalla radice per poi realizzare delle onde larghe e dar movimento al volto, dando volume al capello proprio come era in voga in quegli anni. Poi ha proseguito lavorando parecchio sulla forma ad ali di gabbiano delle sopracciglia e sul trucco degli occhi. Negli anni ’60 il make-up ha ormai un potere incredibile, sia culturale che commerciale: ormai le pubblicità riempiono le riviste e le donne più chic diventano modelle dei loro brand preferiti. Gli occhi infatti diventano l’arma di seduzione più forte. Ciglia lunghissime, ombretti mat e colorati, eyeliner sempre più presenti. Molto più semplice invece il ruolo svolto dal blush e dal fondotinta. Per finire le labbra ricoperte con un velo di lip gloss proprio per non spostare l’attenzione dallo sguardo alla bocca.

ps: un grazie speciale va sempre al fotografo Roberto Pepe che nonostante le ristrettezze dello spazio e il set allestito nel salone di Doriana è riuscito anche questa volta a rendere ogni scatto davvero convincente!

 

Archiviato in:Aperitivi, RICETTE Contrassegnato con: anni 60, boom economico, food, foodporn, frittata, gita fuori porta, libertà femminile, make up, panino, picnic, vespa

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