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La Cucina del Fuorisede di Andrea e Valentina Pietrocola

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EVENTI2

Poggio di Luna a Peschici: continua la nostra #SessionEstiva

31 Luglio 2020 di Andrea e Valentina Pietrocola Lascia un commento

La settimana scorsa per il nostro progetto #SessionEstiva siamo stati in giro per il Gargano e abbiamo soggiornato al relais Poggio di Luna!

Già il nome ci fa capire che posto magico ci attende. 

Infatti la sera, dal terrazzino della nostra camera, vediamo nascere la luna, bianca e splendete come solo fuori dalle grandi città si può vedere.

Poggio di Luna nasce nel 2004, per regalare agli ospiti un piccolo rifugio poco lontano da Peschici. Ad accoglierci c’è Catia, imprenditrice e super innamorata per ciò che ha creato insieme a mamma Rosaria e papà Giovanni.

Già avevamo parlato del suo relais qualche anno fa, per un bellissimo progetto legato alle experience culinarie.

La mattina Catia ci sveglia con l’odore di soffici croissant alla crema, ancora caldi e in camera abbiamo tutto il necessario per completare la colazione: succhi di frutta, caffè, cappuccino, yogurt, biscotti, etc.

Subito dopo la colazione Catia ci invita nel suo orto. Anche in questa occasione nei suoi racconti traspare tutto l’amore per il suo “Poggio di Luna“, relais che, data la situazione emergenziale legata alla COVID 19, riaprirà solo ad inizio mese.

Durante la visita nell’orto Catia ci racconta dei vari servizi che offre ai propri clienti, come la possibilità di degustare i piatti di Mamma Rosaria, Calabrese DOC (delle sue melanzane ne parlano fino a Miami), oppure corsi di yoga, come quello previsto il prossimo 6 agosto in catamarano, o anche percorsi in Foresta Umbra.

Purtroppo la nostra permanenza è durata poco, ma ci siamo ripromessi di tornarci il prima possibile.


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#SessionEstiva: Relax al Grand Hotel Excelsior a San Benedetto del Tronto

18 Luglio 2020 di Andrea e Valentina Pietrocola Lascia un commento

Torna il format più itinerante dell’estate, #SessionEstiva, un progetto nato per raccontare le strutture alberghiere della nostra bella penisola in un’estate così particolare come questa post covid: lo scorso weekend siamo stati ospiti del Grand Hotel Excelsior di San Benedetto del Tronto.

Io e Andrea infatti, abbiamo messo a disposizione la nostra capacità comunicativa per raccontare come, in totale sicurezza, siano ri -partiti ristoratori e albergatori.

Così ci siamo messi in viaggio, Andrea da Foggia e io da Parma per raggiungere una delle spiagge della nostra infanzia.

San Benedetto del Tronto infatti è stata la nostra località delle vacanze per oltre 10 anni, tutte trascorse al meraviglioso Grand Hotel Excelsior, che si staglia imponente nella sua tipica colorazione bianca fronte mare e immerso nel verde del suo giardino e delle ombreggianti palme.

Qui ho festeggiato i miei complenni più belli. Ho scoperto per la prima volta la parola “arrivederci”, quando salutavo gli amichetti estivi che sicuramente avrei rivisto l’anno successivo.

Mi sono innamorata più volte, ho sfoggiato i primi vestitini “da donna” scendendo a cena nella bellissima location del Ristorante e ho assaggiato per la prima volta le vere olive ascolane e i famosi ” cremini” : lo streetfood per eccellenza ascolano, crema fritta racchiusa in una delicata panatura salata! Una vera goduria per un amante del contrasto dolce/salato.

Ecco perché siamo tornati davvero con enorme piacere nel nostro Hotel del cuore.

La Struttura

All’accoglienza abbiamo ritrovato la dolce Camelia e la super disponibile Eleonora che ci hanno subito riconosciuto e accolto come se fossimo ritornati a casa.

Ciò che amo di questo posto è proprio l’accoglienza e l’attenzione verso il turista, considerato sin dal primo momento uno di famiglia.

Con Andrea abbiamo anche notato sin da subito che la cura dei dettagli è rimasta la stessa.

Il grande giardino curato e fiorito è arricchito da un simpatico laghetto con pesciolini e ninfee. Nell’atrio ci sono divanetti e sedie di paglia rivestite da morbidi cuscini bianchi. Nella hall tutto è rimasto come un tempo.

Lo stile liberty ed elegante della strutura, i dettagli in legno, il pianoforte e le opere d’arte contemporanea sul muro. Il bar con il bancone in legno e lo storico barman Pietro: impeccabile nei gesti così come anche nei suoi cocktail

Che bello ritrovarli tutti e ritrovare quella pace e serenità di noi bambini: è ciò che io e Andrea pensiamo mentre saliamo al secondo piano della struttura per vedere la nostra stanza. Una matrimoniale con vista mare, arricchita da un mobilio bianco e azzurro che mette tanta tranquillità. Aprendo la finestra abbiamo di fronte a noi il Mar Adriatico e la spiaggia dell’Hotel. In basso il meraviglioso giardino e la piscina ombreggiata dalle grandi palme che fanno parte della belezza di San Benedetto del Tronto.

Il centro Benessere in Terrazza Vista Mare.

Non resistiamo dal metterci i costumi per immergerci subito nel relax di questi 3 giorni! Ma veniamo incuriositi da una novità: la Spa sul terrazzo dell’Hotel!

Così entrati in ascensore decidiamo di far un salto al 6 piano e qui appena arrivati la meraviglia.

Centro Massaggi, Bagno Turco, Sauna, CromoTerapia, Idromassaggio e una meravigliosa piscina centrale con getti idromassaggio vista mare.

A raccontarci la bellezza di questa novità arriva Angela, anche lei volto familiare e storico di questo GrandHotel: ci spiega i servizi da poter utilizzare e le procedure anti-covid da attuare prima di usufruire dell’idromassaggio e della piscina.

Inutile dirvi quanto siamo stati bene ! Un’oasi di pace e tranquillità, data anche dal rispetto delle distanze.

Il ristorante

In questo tour #SessionEstiva abbiamo optato per una formula b&b nelle strutture così da raccontare nelle stories e nei post sui social i luoghi e le tradizioni culinarie anche di alcuni ristoranti del posto.

Presso il GrandHotel Excelsior però è possibile usufruire sia della formula B&b, sia della mezza che della pensione completa, gustando un menù d’eccezione con un scelta giornaliera fra 3 primi, 3 secondi, frutta, dolce e un ricco buffet di antipasti e contorni. I menù li trovate esposti su un tabellone digitale all’entrata del Ristorante così da decidere giorno per giorno il pranzo/cena che più preferite.

La colazione

La nostra menzione particolare va fatta sicuramente al personale di sala e al maître Virgilio. Impeccabile nella sua divisa bianca ci accompagna al posto e ci spiega che quest’anno per la colazione non ci sarà il solito buffet ma un camerire, che dotato di mascherina, selezionerà per noi tutto ciò che desideriamo.

Io non ho dubbi per la mia colazione : dolce! A base di yogurt greco, frutta, muesli e un piccolo peccato di gola croissant caldi ai 5 cereali ripieni di marmellata.

Andrea opta per una colazione internazionale : uova strapazzate e formaggio brie, succo d’arancia e prosegue con un cappuccio schiumato caldo e due piccoli bomboloni alla crema ancora caldi.

Non mancano torte, crostate, biscotti e piccola pasticceria. Oltre a una selezione di prodotti gluten free, lactoise free e vegan.

Massima attenzione per il cliente e sua super soddisfazione!

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Fate Cheese…con Bergader! da Vado a Vivere in Montagna alla Baviera

28 Novembre 2019 di Andrea e Valentina Pietrocola Lascia un commento

Dove eravamo rimasti? Ah sì eravamo su in montagna con Bergader! A Pieve dell’Alpago, con le nostre belle divise da boyscout, lo chef Riccardo e tutta la troupe del programma Vado A Vivere In Montagna, andato in onda su La7D.

Dopo esser diventati brand ambassadors di Bergader non potevamo non conoscere le radici e la storia di questa azienda perciò oltre a vivere 13 giorni in mezzo alla natura con prove da pelle d’oca, che mai avremmo fatto in vita nostra, siamo partiti per una due giorni spettacolare alla volta della bassa Baviera. Precisamente a Waging Am See, cuore pulsante dell’azienda Bergader.

Lo scorso 10-11-12 Novembre ci siamo ritrovati con tutti i nostri compagni di viaggio in una piovosa Verona e lì con un fantastico pullmino che tanto ci ha ricordato le nostre gesta di giugno siamo partiti alla volta della Germania, volgendo gli occhi verso scenari dalla bellezza incontaminata e già innevati dalla prima bianchissima neve dell’anno.

Dopo aver superato ben due confini eccoci arrivati all’hotel Landhaus Tanner. Il freddo si percepisce abbastanza ma è diverso da quello a cui siamo abituati. La location dove staremo per due notti è meravigliosa! Interni in legno, caminetti e candele. Ad attenderci lei, una forza della natura, la mitica Antje, un metro e 90 di temperamento e dolcezza! Ci attende all’ingresso per abbracciarci uno per uno e andar subito a tavola per gustare una perfetta cena bavarese.

Cenetta a Landhaus Tanner

Ciò che a me e ad Andrea è piaciuto di più è che durante la cena si è ricreata subito l’intesa del reality infatti non sono mancate risate, aneddoti e momenti di pura follia.. certo il buon vinello e la birra hanno fatto il loro gioco.

E ora di andare a nanna però e non abbiamo ancora visto le nostre stanze da letto. Che dire!! Stanze che farebbero impazzire qualsiasi instagrammer e infatti io e Andrea ci siamo fiondati dentro per scattare foto carine da postare nelle nostre stories.

Giorno 1.

Ore 8.00 colazione

DAY 1 | Partenza per Waging Am See – Tour con Beatrice, nipote del fondatore di Bergader Basil Weixler al Milkbar. 

La sveglia suona presto per me e Andrea ma le cose che ci aspettano in questa giornata sono troppo interessanti per rimanere sotto le lenzuola calde della bellissima stanza da letto. Così doccia bollente, maglioncino di lana, sciarpa e cappello scendiamo a far colazione dove ci attende una bellissima sorpresa: un giardino meraviglioso la cui vista ci era sfuggita arrivando con il buio. Alberi secolari, e foglie ingiallite dall’autunno, piccole zucchette decorative e un angolo del pane caldo, in cui non mancano i mitici bretzel.

Andrea non ha dubbi : la sua colazione sarà a base di Cremosissimo Bergader, salmone affumicato e un caldissimo bretzel. Per me invece una bella tazza di the bollente, marmellata fatta in casa e bretzel. La giusta spinta per iniziar al meglio la nostra giornata.

Eccoci qua! Nella cittdina dove tutto è iniziato e dove tutt’oggi ci sono le stalle con le mucche da cui si ricava il latte per creare tutta la gamma di formaggi Bergader.

La storia ci viene illustrata con parole semplici e accorate da Frank Forstmann, AD dell’azienda, che da perfetto padrone di casa ci offre prima una bella tazza di caffè espresso accogliendoci nello spazio Milkbar allestito a Museo di Bergader. Diciamo che di freddo hanno solo il clima qui a Waging Am See, perché l’ospitalità è stata davvero sorprendente.

Infatti subito dopo l’introduzione di Frank, arriva il turno di Beatrice, nipote diretta del fondatore di Bergader.

La sua storia incomincia nel lontano 1902 quando suo nonno, visionario imprenditore, decide di voler aver una latteria tutta sua in cui produrre latte e formaggio prendendo spunto dal famosissimo Roquefort francese.

In un susseguirsi di vicissitudini che hanno visto passar due guerre mondiali, crisi di governo e varie vicissitudini, Basil Weixler è riuscito a compiere la sua grande impresa creando un impero che esporta in tutto il mondo il suo formaggio, nato dalla vena delle montagne della Baviera.

Bergader infatti significa vena di montagna e da oltre 50 anni è il marchio indistinguibile dei formaggi dalla vena blu. Beatrice ci ha raccontato con passione e dovizia di particolari l’excursus di una azienda che da semplice latteria è diventata leader nel campo dei formaggi con una vasta gamma di prodotti fra cui spiccano i formaggi erborinati, il Cremosissimo e il Basils!

Cosa ci ha colpito del racconto di tutta la giornata con Beatrix?

La passione. La passione nei suoi occhi che al di là della lingua ci è arrivata dritta al cuore. La passione con cui ha raccontato della determinazione di suo nonno, della continua formazione e ricerca di attenzione mediatica all’inizio della sua carriera perché in tal modo tutti i giornali parlassero di questo casaro che faceva il formaggio nella sua latteria a Waging Am See; le prime campagne pubblicitarie realizzata andando contro la moda di quel tempo e l’idea che la temperanza del antico fondatore abbia lo stesso Dna di oggi dato che Bergader nei media ha sempre creduto basti pensare che dai rotocalchi del 1902 è arrivata a creare il primo reality televisivo basato su un product placement; e infine il rapporto con i dipendenti che sono dei pilastri importanti per Bergader, tanto da aver turni prestabiliti, garanzia medica, fisioterapisti e tutele per le donne e le mamme.

Ad interrompere il dialogo di Beatrice un golosissimo aperitivo offerto da Bergader, dove si sono alternate portate dolci e salate che hanno esaltato al meglio tutti i formaggi dell’azienda. Il piatto che ho più preferito è stato quello a base di zucca e Petida Bergader (formaggio tipo feta)oltre al dolce realizzato con cioccolato e formaggio erborinato!! Incredibile ma vero.

Il tour continua nella azienda di Bergader, infatti la pausa pranzo ci è servita nella mensa aziendale , nella quale troviamo piatti tipici della Baviera dai crauti alle famose zuppe.

Il primo giorno sta per volgere al termine, resta solo una piccola lezione sulle analisi e i trend di mercato del 2020 e il confronto con noi blogger.Questo almeno è quello che pensavamo in base alla scaletta! A sorpresa saliti sul pullmino scopriamo che invece la nostra direzione è la stalla di uno dei contadini da cui Bergader prende il latte per il suo formaggio. Antje ci racConta che in tutta la zona ci sono decine e decine di stalle da cui attinge ogni giorno latte fresco per la sua azienda.

La stalla ci attende e con lei tantissime mucche che ci salutano simpaticamente con uno scampanellio: è appena nato un vitellino e si trova ancora con la sua mamma! Questa tenera immagine è ancora nei nostri occhi.

Stiamo per andar via, quando i proprietari della stalla decidono di farci provare una esperienza unica e irripetibile: merenda nella stalla!!!! E così allestiscono un tavolo in mezzo alle mucche e inziano a tirar fuori dolcetti alle mele, strudel e krapfen ripieni alla cream ancora caldi! Le mucche ci guardano attonite, noi ci stringiamo gli uni con gli altri: è un momento magico che vorremmo non finisse mai!

Ma dobbiamo andar via! Salutiamo così le amiche mucche e i gentilissimi proprietari della stalla e saliamo sul pullmino alla volta di una piccola città Traunstein.

La serata benché fredda è ideale per girare fra le botteghe e il centro storico del paese, dove i negozi con il gustosissimo formaggio Bergader sono numerosissime: incuriositi ci fiondiamo dentro e troviamo alcune prelibatezze che sul mercato italiano non ci sono. Cremosissimo alle olive, formaggi affumicati e il famoso Basils di cui ad oggi non possiamo più farne a meno.

E’ora di cena e cosa scegliere di meglio di un bellissimo pub di Baviera? La cena è presto servita! Maialino con patate e canederli e una birra appena spillata! L’alcool ci scalda ma in realtà è l’atmosfera ad esser calda e sincera: sorrisi, chiacchiere e ancora stupore per la bellissima realtà di Bergader e per la sua storia centenaria!

E’ tempo di tornare la giornata è stata ricca di spunti e curiosità e grazie alla testimonianza di Frank, Antje e di Beatrice abbiamo scoperto ancora di più i valori di una azienda così antica, ma profondamente moderna!

La notte è già scesa alle 16.15; la cena è stata servita alle 19:00 e alle 21:00 siamo in hotel. Perchè non scaldarsi allora con una sauna? Tutto fatto non resta che andare a nanna con gli occhi e il cuore ancora pieni di emozioni!

Domani per il secondo giorno ci aspetta un workshop importante per raccontare i nostri progetti e il modo in cui comunicheremo sulle nostre piattaforme l’azienda Bergader.

Giorno 2 | Cosa è successo?

Antije ci aspetta alle 08.00 perché alle 14.00 dopo la pausa pranzo in mensa si torna alla base! Cosa è successo dalle 08.00 alle 13.00? Purtroppo non posso svelarlo! Spero che presto possiate saperlo!!Sono stati due giorni intensi, pieni, freddi, ma caldissimi! Due giorni in cui abbiamo mischiato ancora di più le nostre personalità fra noi blogger passando da concorrenti ad amici, due giorni in cui abbiamo imparato, scoperto, in cui ci siamo stupiti e abbiamo mangiato formaggio fino a scoppiare! Due giorni all’insegna del lavoro e del divertimento, pronti a supportarci uno con l’altro e affascinati nel sentire come un sogno sia potuto diventare una realtà stabile e funzionante che esporta in tutto il mondo!

Peccato solo di una cosa! Basil non è riuscito a vedere il suo impero decollare.. la mamma di Beatrice a soli 23 anni è stata l’unica donna a tener testa all’azienda del padre, creando squadra con gli operai e investendo ogni giorno energia e tempo per il sogno di suo papà, ciò che ancora oggi fa Beatrice nel rispetto di suo nonno! Un’azienda nata da un intraprendente lattaio e portata avanti dalla concretezza di due donne caparbie e determinate!

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TASTE OF MADEO: DUE GIORNI ALLA SCOPERTA DELL’AZIENDA MADEO IN CALABRIA.

9 Luglio 2019 di Andrea e Valentina Pietrocola Lascia un commento

Taste of Madeo, ecco cosa voglio raccontarvi oggi: la bellissima esperienza trascorsa a San Demetrio Corione, in provincia di Cosenza, la scorsa settimana.

Il 29 e 30 giugno sono stato ospite dell’azienda agricola Madeo per scoprire e conoscere la filiera produttiva dei suini neri di Calabria, in occasione della Festa dell’Agricoltura, la due giorni, giunta alla terza edizione, dedicata all’agricoltura.

Quello che vi aspetta, se resterete a leggere questo racconto, è un viaggio alla scoperta dei sapori, dei colori e dei luoghi di un posto magico a 520m slm tra il monte Pollino e il Mar Ionio: San Demetrio Corione.

Andrea Pietrocola La cucina del Fuorisede Taste of Madeo

In questo viaggio non ero solo. Insieme a me c’erano

Alessandro Zaccaro (Fancyfactory.it), Daniele Vietri (Cucina Libri e Gatti), Ramona Pizzano (Farina lievito e fantasia), Flavia Priolo (Tè verde e pasticcini), Mattia Lorenzetti, Guido Prosperi, Glori di Blasi (Vita su Marte), Giulia Golino ( Eat cook love) e Angela Simonelli (Tre muffin e un architetto).

Andrea Pietrocola La cucina del Fuorisede Taste of Madeo

Appena arrivato in stanza ho trovato una lettera che mi invitava a raggiungere Anna ed Ernesto Madeo nei loro campi di ulivo per iniziare la “caccia al tesoro” alla ricerca del #TasteOfMadeo.
I campi di ulivo sono una vera ricchezza per l’azienda Madeo: “L’olio extra vergine di Oliva è un elemento indispensabile nella filiera produttiva Madeo e – continua Ernesto Madeo – ci permette di differenziare e
rendere unica la nostra nduja
”.

Andrea Pietrocola La cucina del Fuorisede Taste of Madeo

Ed è proprio da un uliveto che è iniziata la nostra caccia al tesoro. Tra le foglie c’era infatti nascosto uno zainetto con una paglietta e la t-shirt ufficiale “Festa dell’Agricoltura”.

Lasciati gli uliveti ci siamo spostati, a bordo di un trattore speciale, all’interno dell’allevamento dei suini neri. La particolarità e la bellezza di questi allevamenti è che sono interamente immersi nel verde ed ogni suino gode di un ampio spazio. Qui ci attendeva un’altra prova: dar da mangiare delle zucchine ai suini, cercando di avvicinarci il più possibile.


Successivamente abbiamo anche visitato le “sale parto” delle scrofe con i piccoli maialini. L’attenzione che Madeo presta agli allevamenti è davvero eccezionale. Sono circa 4000 i suini neri allevati ogni anno dall’azienda Madeo.

Andrea Pietrocola La cucina del Fuorisede Taste of Madeo

Dopo gli allevamenti abbiamo raggiunto i campi di peperoncino, dove sono piantate più di 250mila piantine di “naso di cane”, un peperoncino tipico della zona e, anche qui, ci attendeva un’altra prova piccante.

Fortunatamente come sapete sono allergico al peperoncino e per questo sono riuscito ad evitare l’assaggio. Per gli altri miei compagni invece non c’è stato nulla da fare, hanno assaggiato il “naso di cane” e hanno potuto stemperare il piccante con un bel bicchiere di latte. Io ho bevuto solo quello xD

Ma è all’ultima prova che davvero il nostro entusiasmo è arrivato a mille. Eravamo in una cascina, ma non una cascina qualunque, ma la cascina della famiglia Madeo, quella delle rimpatriate di famiglia. Qui ci attendeva una vera e propria sfida, stile masterchef, all’ultimo secondo. Abbiamo trovato una dispensa ricca di salumi di suino nero Madeo, formaggi, sottoli, ortaggi, piante aromantiche e panini.

Andrea Pietrocola La cucina del Fuorisede Taste of Madeo


Dovevamo preparare in 10 minuti il miglior panino TASTE OF MADEO, da far assaggiare ad un giudice d’eccezione: Francesco Madeo, nonno di Anna, che è arrivato in cascina con del buon vino per brindare tutti insieme, a bordo della sua apecar.

Il mio panino, premiato come miglior panino fusion, l’ho preparato utilizzando la pancetta di suino nero di Calabria, salata a mano e stagionata all’aria fresca dei due mari di Calabria. Ci ho aggiunto del pecorino, cicorie sott’olio, pomodorini ripieni con il tonno e frisella al pomodoro sbriciolata.

Andrea Pietrocola La cucina del Fuorisede Taste of Madeo

Dopo tutte queste prove ci siamo goduti il meritato riposo alla Festa dell’Agricoltura organizzata da Madeo. Qui abbiamo potuto provare il panino con la salsiccia Madeo, ricca di peperoncino dolce, e il Panino con il Capocollo e cipolle rosse di Tropea. Accompagnati da danze popolari e cocktail ci siamo vissuti la serata a colpi di selfie e stories.

Il secondo giorno del tour ci ha riservato un tuffo nella cultura Arbëreshë , ossia gli albanesi dell’Italia. Abbiamo visitato la chiesa di sant’Adriano e santa Natalia, ricca di mosaici. Qui abbiamo incontrato la nostra guida, Adriana, una ragazza vestita con l’abito con il quale era tradizione sposarsi gli Arbëreshë.

Andrea Pietrocola La cucina del Fuorisede Taste of Madeo

Subito dopo siamo stati a pranzo al ristornate Corsini, dove tra una portata e l’altra, abbiamo ammirato il panorama.




Grazie a Madeo per questo tour sensazionale alla scoperta della loro terra e della loro passione.

Post in collaborazione con MADEO

Archiviato in:EVENTI2, INCONTRI Contrassegnato con: calabria, cuochifuorisede, la cucina del fuorisede, madeo, madeofood, tasteofmadeo, Xplace madeo

A Roma arriva il Centocelle Food Summer Fest. La Cucina fuorisede è media partner.

7 Luglio 2019 di Andrea e Valentina Pietrocola Lascia un commento

Centocelle Food Summer: la rinascita di Centocelle passa dal cibo. Uno stile nuovo, un diverso modo di intendere la cucina: come contaminazione, conoscenza e tecnica.

La fisionomia del quartiere sta cambiando, non più area da cui andare via, bensì un quartiere dal fermento eno-gastronomico brioso che attrae e seduce un pubblico sempre più variegato.

Una nuova luce, cresciuta in maniera quasi involontaria e quindi spontanea e sincera : questo è Centocelle Food Summer Fest 8 | 18 Luglio nei locali selezionati.

Ideato da: Deacomunicazione Eventi, Ciak si cucina e Roma Beve, con la partecipazione di Cento News ed Andrea Martire (autore della Guida Verace di Centocelle  )


Il #CentocelleFoodSummerFest dura 10 giorni nei quali ogni locale che ha aderito propone 2 degustazioni a costi promozionali, per festeggiare con gusto l’estate.

Un goloso itinerario del quartiere scandito dalle seguenti fermate:

–  Birre ghiacciate

–  Cicchetti gourmet

– Originali abbinamenti cibo/ vino

– Dissetanti cocktail con tapas di accompagnamento

– Cucina tradizionale di mare

– Vero gelato artigianale

– Sushi e tartare di carne.

Data la natura promozionale dell’evento consigliamo  al pubblico di prenotare con debito anticipo ;durante alcune serate saranno presenti le nostre hostess con gadgets e premi gastronomici a ritiro immediato.

Per informazioni ed inserimento altre location :

ciaksicucina@gmail.com

Infoline 342.52.32.523

Foto pixabay.it

Archiviato in:EVENTI2, presentazione Contrassegnato con: Centocellefoodsummerfest, CFSF

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